Confagricoltura Puglia ha incontrato lo scorso 6 dicembre, i parlamentari della regione. Incontro rivolto a sottolineare la pericolosità della nuova Politica Agricola Comune per l’agricoltura pugliese ed, in particolare, per l’olivicoltura, dove si rischia l’abbandono della coltura con danni sociali enormi.
La Puglia è la regione nella quale si assume più manodopera agricola, l’8,22% del totale di tutto il Paese; il settore impiega oltre 882mila lavoratori agricoli e le giornate nell’olivicoltura occupano 90mila lavoratori a tempo pieno. “È fondamentale che si attivino tutti i meccanismi per arginare questo processo sia per quanto concerne i pagamenti diretti che per quanto riguarda lo sviluppo rurale” sottolinea in una nota Confagricoltura Puglia.
La riforma della Politica agricola comunitaria approvata dal Parlamento europeo rischia di privilegiare le aree del Nord Italia a scapito di quelle del Mezzogiorno e della Puglia in particolare dove si concentra la maggior parte della manodopera agricola. Confagricoltura torna a lanciare l’allarme in vista delle disposizioni che saranno adottate per l’applicazione della Pac.
Tra i passaggi più contestati della Pac la mancata introduzione del tetto al finanziamento delle grandi imprese e la clausola di condizionalità sociale, che potrebbe rappresenta un ostacolo per i produttori locali. I parlamentari sono ancora in tempo per lavorare, sia a livello comunitario che a livello nazionale, per cambiare le storture di questa Pac che penalizza non solo la nostra agricoltura ma anche il sistema turistico che beneficia della bellezza e della tipicità del territorio”. Ha concluso il presidente Lazzarò.