L’agricoltura contribuisce per il 10% alle emissioni di gas serra in Europa e come tutti i settori è chiamata a contribuire agli obiettivi climatici con azioni di mitigazione, cioè di riduzione delle emissioni. Ma il ruolo del settore agricolo per la neutralità climatica non si esaurisce con la sola riduzione diretta delle emissioni: il suolo agricolo costituisce anche una preziosa fonte di assorbimento di carbonio, ed è proprio su questa capacità che si concentra la nuova Carbon Farming Initiative della Commissione europea, che sarà lanciata entro la fine dell’anno.
Il Carbon Farming prevede la definizione ed implementazione di schemi di remunerazione per le pratiche di sequestro del carbonio nel suolo. La Commissione propone in un primo momento di avviare iniziative pilota a livello locale, anche nell’ambito degli “eco-schemi” previsti dalla Politica agricola comune (PAC), per poter individuare criticità e buone pratiche da replicare su più ampia scala. Secondo la Commissione europea, questi schemi potrebbero diventare una significativa fonte di reddito per gli agricoltori europei, fra i 38 e i 58 miliardi di euro.
La Commissione UE ha pubblicato il 27 aprile 2021 la Guida Tecnica per avviare e implementare meccanismi di coltivazione del carbonio in UE, che costituisce il rapporto finale di uno studio biennale (2018-2020) sul carbon farming, sulla base del quale, insieme ai risultati di diversi progetti pilota cofinanziati dall’UE attraverso il Programma LIFE e il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), la Commissione lancerà entro la fine dell’anno la relativa iniziativa “Carbon Farming”, annunciata nella Strategia “Farm to Fork”.
Il Carbon Farming è un nuovo modo di coltivare per sequestrare il carbonio nel suolo, che altrimenti finirebbe come CO2 in atmosfera, accelerando i cambiamenti climatici. Ci sono molti modi per farlo: da piccoli aggiustamenti a livello di azienda agricola a cambiamenti nell’intero sistema agricolo.
Lo Studio ha esplorato questioni chiave, sfide, compromessi e opzioni di progettazione per sviluppare l’agricoltura del carbonio, riesaminando i programmi esistenti che premiano i benefici legati al clima in 5 aree promettenti:
– ripristino e riumidificazione delle torbiere;
– agroforestalzione;
– mantenimento e miglioramento del carbonio organico del suolo (SOC) sui terreni ricchi di minerali;
– gestione del SOC su praterie;
– controllo del carbonio degli allevamenti.
Al fine di raccogliere esperienze, dovrebbero essere incentivate iniziative pilota a livello locale o regionale per migliorare gli aspetti relativi alla progettazione, in particolare la certificazione delle rimozioni di carbonio e la diffusione di conoscenza e consapevolezza delle parti interessate sui potenziali benefici per loro, e lo Studio servirà da guida per aiutare gli attori privati e le autorità pubbliche ad avviare un numero crescente di iniziative di carbon farming.
La carbon farming non riguarda infatti solo l’applicazione delle tecniche di gestione del suolo a livello di azienda agricola per sequestrare il carbonio, ma promuove anche forme di collaborazione tra agricoltori, filiera agroalimentare e autorità per migliorare l’ambiente locale!
Questo nuovo tipo di sostegno finanziario creerà una nuova fonte di reddito per i gestori del territorio. Gli Stati membri potranno accelerare la diffusione delle pratiche di coltivazione del carbonio nel contesto della Politica Agricola Comune (PAC), ad esempio tramite regimi ecologici o sostegno allo sviluppo rurale e tramite aiuti di Stato. A seconda dell’esito dei negoziati sulla PAC, gli eco-regimi possono portare agli agricoltori da 38 a 58 miliardi di euro. La Commissione ha già incluso l’agricoltura del carbonio nelle sue Raccomandazioni per i Piani strategici della PAC degli Stati membri e per aiutarli a elaborare programmi di carbon farming nei loro piani, la Commissione ha organizzato un Seminario per il 25 maggio 2021 sotto forma di una sessione di panel a registrazione aperta e gratuita.